I livelli

Tarati i convertitori A/D e D/A, passiamo al collegamento con l’outboard analogico e alle prime nozioni sui livelli da tenere all’interno del mixer della DAW.

Il collegamento di un qualsiasi outboard analogico al nostro convertitore deve sempre tenere in considerazione i livelli di ingresso e di uscita. Il primo aspetto da considerare è il livello massimo d’ingresso dell’outboard, per essere sicuri di avere headroom sufficiente per evitare qualsiasi distorsione interna. Generalmente un’apparecchiatura analogica professionale ha circa +18 dBu di headroom, che può anche essere più elevato. Come abbiamo visto, il nostro riferimento rimane sempre a +4 dBu per lo 0 VU, perciò possiamo contare su almeno 18 dB di headroom in ingresso. Poiché il nostro 0 VU corrisponde a -18 dBFS sul convertitore D/A, avremo la certezza che anche a 0 dBFS il segnale non manderà in distorsione l’ingresso dell’outboard analogico collegato al convertitore D/A. Ora, supponiamo di voler collegare un compressore analogico: abbiamo almeno due opzioni per decidere con che livello entrare. Se vogliamo mantenere la massima linearità di comportamento dello stadio d’ingresso e del segnale di sidechain interno al compressore, tareremo a -18 dBFS il nostro riferimento per lo 0 VU sul convertitore D/A. Se usiamo un compressore valvolare, che cambia comportamento non appena si sovraccaricano i circuiti valvolari, e vogliamo quindi ottenere un suono più sporco e caratterizzato, potremo farlo lavorare di più aumentando il livello d’uscita del convertitore D/A, alzando il valore in dBu rispetto allo 0 dBFS, oppure agendo sul controllo di gain in ingresso se esiste. Può tornare molto comodo avere una doppia configurazione dei livelli in uscita e in ingresso del convertitore, come accade su Digidesign 192 I/ O o su Prism ADA-8XR. Se decidiamo di entrare con un livello più alto in un outboard, dovremo tenere in considerazione anche il livello d’uscita dell’outboard. Nel caso di un compressore, tuttavia, c’è un controllo Output o Gain che permette di gestire il livello d’uscita e, di conseguenza, non sarà necessario modificare il livello d’ingresso nel convertitore A/D. Usando invece il controllo di gain in ingresso dell’outboard, potrò mantenere fissa l’impostazione del livello d’uscita del convertitore. Un equalizzatore, di solito, non ha un livello d’uscita e perciò potrebbe essere necessario tarare l’ingresso A/D per registrare correttamente il segnale in uscita dall’equalizzatore. Non c’è una regola generale, ogni apparecchio analogico ha un comportamento differente al livello d’ingresso: la decisione sui livelli dipende dal nostro orecchio e da quello che vogliamoottenere, cioè linearità o colorazione, fermo restando che una taratura corretta permette di utilizzare il progetto in qualsiasi altro studio professionale.

IL CONVERTITORE D/A

Le cose più semplici portano a risultati migliori e prevedibili. Schermata 2015-03-08 alle 11.10.37

Prendiamo in considerazione il caso di mixare all’interno di una DAW o di mixare su un banco analogico. Nel primo caso, faccio in modo che lo 0 dB sul mixer di Pro Tools, o di qualsiasi altra DAW, corrisponda sempre al livello nominale, cioè + 4 dBu in uscita sul convertitore D/A. Alcuni preferiscono avere valori differenti per lo 0 dB sul mixer, tuttavia questa è una taratura che esce dallo standard. A quanto corrisponde lo 0 dB sul convertitore? Secondo lo standard AES/EBU, ma anche per prassi, come accade per la Digidesign 192 I/O, lo 0 dB corrisponde a -18 dBFS sul convertitore, ossia abbiamo 18 dB di headroom sopra lo 0 dB della DAW. È questo il valore che uso quotidianamente in mix a 24 bit. Usavo invece lo 0 dB a -15 dBFS se il mix era già in partenza a 16 bit anziché a 24 bit, per recuperare 3 dB di risoluzione. Oggi, se mi arriva un mix con tracce registrate a 16 bit, la mia prima operazione è quella di portare l’intero progetto a 24 bit, per far lavorare l’headroom digitale della DAW a 24 bit con i plug-in, tornando anche allo 0 dB pari a -18 dBFS. Nel caso di un mix su un banco Neve e SSL, bisogna tenere in considerazione le caratteristiche tecniche dell’ingresso Tape, che riceverà il segnale dal convertitore. In generale, l’ingresso Tape ha un headroom tra 12 e 16 dBu, quindi dovremo tarare il convertitore D/A in modo che lo 0 dBFS rispetti il valore dell’headroom del banco. Quindi, per leggere lo 0 dB sul VU Meter del canale Tape, dovrò entrare con un segnale pari a -15 dBFS. In questo modo i convertitori sono tarati per poter portare il mix in qualsiasi altro studio dotato dello stesso setup (banco, outboard, effetti).

L’ultimo check

Se l’oscillatore è indispensabile per tarare, un voltmetro digitale è altrettanto necessario per verifi care che il + 4 dBu in uscita dal bus stereo corrisponda a 1.23 V. L’uso del voltmetro è semplice e se ne trovano in commercio anche a prezzi molto bassi. La misurazione si esegue testando il segnale ai due poli di una connessione bilanciata (quindi si esclude la massa) e si misura in Vpp (Volt picco-picco, vedi puntate precedenti). Il voltmetro può essere molto utile anche per controllare il valore in uscita da qualsiasi outboard analogico, così da avere la certezza che lo 0 dB indicato dalla lancetta sui meter o sui controlli dell’apparecchiatura, sia effettivamente reale. Non date mai per scontato che lo 0 dB in uscita corrisponda per forza al valore di 1.23 V: molti apparecchi hanno valori che si discostano dalla teoria. La precisione di accoppiamento nelle catene audio è la chiave di volta per avere il miglior rapporto segnale rumore, il migliore headroom e maggior dinamica.

Tratto da [COMPUTER MUSIC & PROJECT STUDIO 12.2009]